In occasione delle "Serate della luce" in onore di S. Giuseppe tenutosi dal 1 al 7 Maggio presso il Santuario di San Giuseppe della Chiusa (Trieste), pubblichiamo la toccante testimonianza della signora Marija in riferimento ad alcune grazie e miracoli ricevuti da Dio per intercessione di San Giuseppe.
"Da bambina non ho ricevuto un’educazione religiosa, ho ricevuto soltanto il battesimo. Per questo motivo quando abbiamo deciso di sposarci, nemmeno desideravo il matrimonio religioso, ma siccome volevo far felice mio marito, il Signore nella Sua infinita misericordia mi ha concesso anche questa benedizione.
Quando ho raccontato al sacerdote che non avevo tutti i sacramenti necessari mi ha risposto che nemmeno lui mi avrebbe spinta in chiesa, che avrei incominciato da sola col tempo ad avvicinarmi. Ho pensato MA SI’! IL MATRIMONIO E POI MAI PIU’ NON MI VEDRETE IN CHIESA! Con questa convinzione ho continuato la mia vita.
Pensavo di essere felice. Ma la vita non scorre sempre così come l’uomo desidererebbe. Ho vissuto una profonda angoscia e mi sono rifugiata in chiesa davanti alla Madonna di Lourdes. Davanti a lei ho versato le mie lacrime e il mio dolore. Non sapevo però che lì abitava il Vivente, Dio Santissimo. S. Giuseppe mi era del tutto sconosciuto e non ne sentivo alcun interesse anche se ora constato che già quella volta mi accompagnava pure lui. Posso dire che durante una notte ho ricevuto la Grazia della sua amicizia. Semplicemente … al mattino mi sono svegliata ed ho percepito che qualcosa mi era stato donato. Qualcosa che non puoi toccare con le mani ma senti che c’è. E che esso ha un valore immenso. Ed ero consapevole che era frutto dell’amicizia di S. Giuseppe; sull’immaginetta avevo fissato la data.
Poco dopo la mia conversione ho sentito dentro di me l’invito, la chiamata di decidermi per l’esame per la patente di guida. Ho tentato di non ascoltare, di coprire questa voce ma era sempre più forte. Non avevo nessun desiderio di guidare l’automobile, al contrario ... Avevo paura. E non conoscevo la lingua italiana, soltanto sì e no. Pensavo che sicuramente avrei causato qualche incidente, che avrei combinato guai, ma nonostante questo, per amore verso Dio ero pronta a tutto. Mi ero ricordata del detto FA’ COME SE TUTTO DIPENDESSE DA TE E CONFIDA COME SE TUTTO DIPENDESSE DA DIO.
Nell’autoscuola portavo sempre con sé l’immaginetta di S. Giuseppe, mi affidavo a lui e, a mia gran sorpresa, sono passata all’esame di teoria e di pratica già alla prima prova. Questo veramente non mi aspettavo ma Dio già sapeva perché mi donava ciò e più tardi ho compreso anch’io.
Nel matrimonio siamo stati 11 anni senza figli sebbene con mio marito desideravamo averne. Gli specialisti avevano dichiarato che era molto strano che non concepissi in quanto secondo loro non cera nessun impedimento. Durante il mio percorso di conversione un giorno mi trovavo seduta nella sala d’attesa del ginecologo e di nuovo tutto d’un tratto ho sentito un invito forte di rinunciare alla ricerca di aiuti medici. Un po’ di tempo ho lottato con questa voce ma quando ho capito che essa era la Voce di Dio, sono andata dal medico e gli ho detto chiaramente di rinunciare a ulteriori interventi. Non poteva credere, è rimasto a bocca aperta. Dopo tanti anni di sacrifici, dunque era stato perdita di tempo e denaro. Ho detto: Se è questa la volontà di Dio, SI COMPIA!
Col marito avevamo piano piano accettato il fatto di rimanere da soli, senza figli. Il Signore ci ha accompagnato poi per lunghi anni nei pellegrinaggi a Lourdes, Never, Paray le Monial, Ars, Assisi …
Un giorno stavo davanti la statua di S. GIUSEPPE, guardavo il Bambino Gesù che teneva in braccio e con semplicità di un bambino gli ho detto SAN GIUSEPPE, SU, SU … BUTTAMENE ANCHE A ME UNO GIU’ … Forse suonava strano, ma era una preghiera che sgorgava dal cuore.
Avevo già dimenticato questo gemito, quando in occasione dei preparativi per la celebrazione del nostro Patrono ho collaborato alla pulizia della chiesa. Mi era venuto in mente che sarebbe stato doveroso portare dal campanile il grande candelabro, in suo onore, affinché i pellegrini potessero accendere le candele ed esprimere i loro desideri davanti alla statua di s. Giuseppe. Ho cercato aiuto ma siccome non c’era nessuno ho fatto tutto da sola. Per me era stato come spostare una montagna. Ho unito tutte le forze che avevo e sotto uno sforzo disumano ho pensato … Se adesso fossi incinta di sicuro abortirei. Non sapevo però, di portare già in sé una vita nuova…
Il miracolo è stato il mio concepimento, il miracolo è stato una gravidanza nella norma e il miracolo è stato la nascita di un bambino sano. Il giorno della sua nascita era mercoledì, giorno dedicato a San Giuseppe.
San Giuseppe è il patrono dei moribondi, ne sono stata fortemente consapevole durante l’agonia di mio padre. Egli era un grande nemico della Chiesa. Non era riuscito a comprendere e accettare la mia conversione. Qui desidero testimoniare l’infinità misericordia divina e la forza dell’intercessione di San Giuseppe.
Nel periodo in cui era ammalato aveva detto a tutti che alla sua morte non desiderava la funzione religiosa e fin da allora aveva addirittura maledetto la mano che avesse acceso una candela per lui. Grazie a Dio si era dimenticato di vietare la preghiera!
A causa della mia conversione avevo quasi la percezione che mi odiasse. Non sono stata invadente, però ho pregato! La sua salute è venuta meno e hanno dovuto portarlo a Lubiana al Centro chirurgico. Regolarmente sono andata a fargli visita anche quando è entrato in coma. L'ho affidato alla preghiera di molte persone, anime sante, alle quali sono profondamente grata per il loro sostegno spirituale. Sono convinta che qualcuno ha anche donato le proprie sofferenze per lui. Avevo paura di chiamare il sacerdote perché pensavo di andare così contro la volontà del padre e di non rispettare la libertà che il Signore ha dato ad ogni uomo.
Ma dopo due, tre settimane di coma, quando lo guardavo mi sono resa conto che questa persona non poteva morire! Di nascosto avevo portato con sé l'acqua benedetta e di nascosto gli ho fatto alcune volte il segno della croce sulla fronte. Oggi penso che si rendeva conto di questo e che mi sia riconoscente. Mi aveva colpito profondamente la realtà che non riusciva nemmeno a morire! Quando sono arrivata a casa ho telefonato al cappellano dell'ospedale ed ho chiesto l'unzione degli infermi. Gli ho spiegato che di questo era meglio non ne sappesse nessuno, perciò mi aveva promesso che avrebbe effettuato questo sacramento la sera o durante la notte, quando non ci sarebbe stato nessuno nei paraggi. Il giorno seguente l'ho contattato nuovamente ma mi aveva detto che non era riuscito e mi ha assicurato che lo avrebbe fatto la sera stessa.
Quella notte qualcosa mi ha svegliato alle 4 del mattino, la sensazione della presenza vicino a me di qualcuno che mi odiava profondamente. Alle 7 del mattino mi ha telefonato la moglie di mio padre per dirmi che mio padre era morto alle 4 del mattino. Nei giorni seguenti il cappellano mi ha comunicato che mio padre aveva ricevuto il sacramento degli infermi.
Pensavo che era stato vicino a me al momento della sua morte e che mi odiava ancora di più perché non avevo rispettato la sua volontà. Provavo paura al solo pensiero alla sua persona, tanto era l'odio provato durante quel mattino. Quando ne ho parlato con il confessore, egli mi ha fatto capire che doveva esser stato lo spirito del male pieno di rabbia nei miei confronti perchè ero stata la causa per cui aveva perso un'anima per il suo inferno. Dopo tanto tempo ho capito perché mio padre non poteva morire. Perché aspettava sacramento di perdono, misericordia e amore.
Qualche anno dopo sono stata al seminario spirituale di padre James e quando ha pregato per la guarigione delle ferite interiori ha incluso la preghiera per i genitori. Ho vissuto attimi di incontro con il defunto padre quando dapprima egli mi chiedeva perdono e poi in un forte pianto anch'io gli ho chiesto perdono perché nemmeno io ero stata la figlia ideale.
Desidero menzionare anche l’esperienza della suocera. Mio marito era un fumatore incallito, preoccupata per la sua salute ha fatto un novena a San Giuseppe, con l’intenzione che il figlio rinunziasse al fumo. Questo è successo all’istante, dall'oggi al domani. Sono passati più di vent’anni e da allora non ha nemmeno mai sentito il desiderio di accendere una sigaretta.
Con questa mia testimonianza vorrei incitarvi a rivolgervi a questo santo in ogni tribolazione e difficolta. Oso dire assieme a S. Teresa che non mi è mai successo di rivolgermi a san Giuseppe nei bisogni più disparati e di non esser stata esaudita. Egli è anche protettore degli operai e molte volte quanto il lavoro non scorreva bene oppure qualcosa si era guastato, alla sola invocazione: SAN GIUSEPPE, AIUTAMI! – tutto era andato liscio, o il guasto si era risolto! E se qualche volta forse avevo chiesto qualcosa non conforme alla volonta di Dio, attraverso l'intercessione di San Giuseppe ho SEMPRE ricevuto risposta e un'altra
soluzione alla tribolazione.
E con tutto questo volevo dire anche che nella mia vita ho esperimento che c'è una sola forza che può vincere il male, ogni male. LA FORZA DEL AMORE. E DIO È AMORE.
Credo e so per la mia esperienza personale che non è facile vincere le paure, vincere se stessi, però se l'uomo mette almeno una briciola di buona volontà, tutto il resto fa il Signore.
Sicuramente è un Miracolo di San Giuseppe anche la recente riapertura del nostro santuario. Questo fatto è stato conseguente alla venerazione del Castissimo Cuore di San Giuseppe e la devozione ai TRE SACRI CUORI. in maniera privata da parte di alcuni fedeli. Per Sua intercessione abbiamo ricevuto la devozione delle Mani Purissime di Maria. Questa è sicuramente la conferma di ciò che aveva scritto san Luigi Maria Grignon de Montfort
LO SPIRTO SANTO NON DONA AGLI UOMINI NESSUN DONO CHE NON PROVENGA PER LE MANI VERGINALI DI MARIA ... E sono convinta che anche lei assieme al Suo Santissimo Sposo intercede per ogni suo figlio. Essi infatti ci guidano alla sorgente della vita, a Gesù e ci invitano all'ADORAZIONE PERPETUA DELLA SANTISSIMA TRINITA'."
Marija
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