I DOMENICA DI AVVENTO - B
Sia lodato Gesù Cristo!
Cari fedeli, per arrivare qui avete preso una via, la quale vi ha portato alla destinazione fissata, appunto la chiesa. Orbene, l’universo intero è formato e attraversato da tante vie. Ci sono vie in cielo, ci sono vie sulla terra e ci sono vie anche nel mare. Le vie poi sono di tutte le specie: piccole, corte, lunghe, asfaltate, difficili, facili … E si possono percorrerle con molti mezzi. Tutti noi facciamo tante vie nella vita. E poi ci sono non solo le vie materiali ma anche delle vie, diciamo, “figurate”: c’è la via della libertà, la via dell’amore, ecc … Quando una mamma vuol rimproverare suo figlio, che è un pochino pigro e infingardo, gli dice: “Ma tu la via della fatica non la prendi mai?! …”. La “via della fatica” ossia del lavoro, è appunto una via in senso figurato. E ci sono anche le vie del cuore.
Cari fratelli e sorelle, oggi voglio parlarvi proprio della via e delle vie, sollecitato a ciò dalla Liturgia della Parola di questa I Domenica di Avvento del nuovo Anno Liturgico.
Già la Prima Lettura nomina la parola “via”: “Perché Signore ci lasci vagare lontano dalle tue vie?!...” e ancora: “Se tu squarciassi i cieli e scendessi!”, cioè: “Se tu Dio prendessi la via che porta a noi! Come sarebbe bello, come sarebbe grande!”.
C’è poi San Paolo nella Seconda Lettura, : “Tutti quanti noi attendiamo la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo”, cioè il giorno della sua venuta, di quando egli verrà ancora una volta prendendo la via che porta a noi. E poi dice verso la fine del brano che la Liturgia ci ha proposto: “Voi, cari cristiani, siete stati chiamati alla comunione con il Signore Gesù”. Essendo stati chiamati, per dare la vostra risposta avete dovuto percorrere un cammino, avete preso una via.
E c’è infine anche il Santo Vangelo: il Maestro Divino nostro Signore ci avverte di vigilare riguardo all’ultimo giorno. E porta quel piccolo esempio del padrone di casa che è partito, ha preso una via, e poi ritornerà, prendendo un’altra via, la via del ritorno, seppure non si sa quando, il giorno e l’ora precisa, ed ecco il motivo per cui essere sempre all’erta, vigilanti e operosi.
Ripeto: la via e le vie. A sentire le Letture di oggi, c’è anzitutto il Signore Dio che prende una via, ed è la via per venire all’uomo. Egli dunque fa un grande viaggio, dal cielo sulla terra: “Dal cielo sulla terra discendi o Redentor”, dice un canto religioso e così ripeteremo tantissime volte in questo tempo di Avvento. La stessa parola “Avvento” significa “venuta”, la venuta di Dio come un uomo in mezzo a noi proprio prendendo una via. Egli lo ha fatto storicamente circa duemila anni fa, ed è stato vero e perfetto uomo. Ha poi percorso le vie della Palestina, le nostre stesse vie; ha mangiato, bevuto, ha dormito. Ha fatto le cose che facciamo tutti quanti noi. Ancora: Egli, Buon Pastore e medico divino, ha percorso le vie verso la pecorella smarrita, verso i malati, gli sfiduciati, i peccatori. Ha infine percorso soprattutto la Via Crucis, la via che l’ho portato la croce e poi alla gloria.
E quella missione, svolta storicamente tanti anni fa, continua a svolgerla anche oggi in modo meno visibile ma altrettanto reale perché egli va incontro ad ogni uomo che nasce, che vive, che soffre e che muore a questo mondo. C’è stata la prima venuta di Gesù, quando nacque a Betlemme. C’è poi, come dicono i teologi, una venuta intermedia: egli viene misticamente con la sua grazia nelle anime per convertirle, per santificarle, per illuminarle.
E infine ci sarà la sua seconda venuta, alla fine dei tempi, quella di cui ci parlava San Paolo nella Seconda Lettura e quella di cui ci parla il Santo Vangelo, quella per la quale acclamiamo durante ogni Santa Messa: “Annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua Risurrezione, nell’attesa della tua venuta!”. Gesù ancora verrà, ma questa sua seconda venuta non sarà nell’umiltà della carne bensì nel trionfo del suo giudizio giusto e irrevocabile. Gesù preannunciò più volte questa sua seconda venuta, anche allorché era giudicato dai tribunali di questo mondo, per esempio dinanzi a Ponzio Pilato disse: “Vedrete un giorno il Figlio dell’Uomo venire sulle nubi del cielo e giudicherà anche quanti ora lo stanno giudicando”.
La prima venuta di Gesù, la venuta intermedia, e la seconda venuta. Dio viene, continuamente viene incontro all’uomo.
Ma, cari fedeli, anche l’uomo nella vita fa una via o più vie.
Qualcuno veramente, e oggi sono molti, dicono che la vita non ha senso, non ha un significato, non c’è una meta, un motivo per cui vivere. E allora si fanno tante vie che non sono vie: questa, quella, quell’altra ancora, ma sono via senza uscite, sono vicoli ciechi, strade chiuse. E allora, se pure si percorrono mille vie, in realtà si va a zonzo, senza un fine da raggiungere.
Ci sono poi altri che percorrono la via del male: “Perché Signore ci lasci vagare lontano dalle tue vie?! …”. Lontano dal Signore significa percorrere la via del male. Ed è una via terribile, che porta alla perdizione, anche se è allettante, anche se è facile, anche se è piacevole e comoda. Ha detto Gesù: “La via che porta alla perdizione è larga e molti sono quelli che la prendono, ma voi, discepoli miei, guardatevene, statene lontani. Al contrario, prendete la via del bene, anche se stretta, anche se è difficile, anche se è dura”. La via del bene è la via che porta a Dio e alla vita eterna.
Carissimi fratelli e sorelle, all’inizio di questo periodo in preparazione al Santo Natale, considerando in modo intimo e profondo che Dio viene a noi nel modo più bello, più grande, più meraviglioso e più impensabile che ci possa essere, contemplandolo tenero bambino in una grotta, vogliamo rinnovare il nostro proposito fermo di prendere sempre e solo la via del bene che porta a lui, se per caso stessimo ancora nella via del male e del peccato o nella via dell’indifferenza e dell’apatia. Se poi ci troviamo già sulla via del bene, animiamoci con più fervore e amore a progredire, ad andare avanti, a migliorare, a non scoraggiarci per le difficoltà, le sofferenze, le croci, a rialzarci se per caso siamo caduti.
Beati noi, carissimi fratelli e sorelle, se davvero viviamo così, camminiamo così e perseveriamo così, perché, sappiatelo tutti, non c’è via migliore nella vita che quella di Gesù che ha detto solennemente: “Io sono la via, verità, la vita!”.
Sia lodato Gesù Cristo!
Padre Michele
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