6 agosto-TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE
Sia lodato Gesù Cristo!
Cari fratelli e sorelle, “dopo che Gesù risuscitò dai morti”, evidentemente Pietro, Giacomo e Giovanni cominciarono a parlare di questa visione avuta lì sul monte dove Gesù si “trasfigurò dinanzi a loro”, come abbiamo sentito e come festeggiamo oggi solennemente. E questa visione e questo racconto, ringraziando il buon Dio, sono stati scritti e tramandati evidentemente a nostra utilità. Quale utilità? La stessa utilità che ne trassero, o avrebbe avuto trarne i tre apostoli privilegiati. Questa utilità ci è stata indicata dalla Colletta iniziale di questa celebrazione: “O Dio, che nella gloriosa Trasfigurazione del Cristo Signore, hai confermato i misteri della fede con la testimonianza della legge e dei profeti …”.
In effetti, apparvero ai lati di Gesù Mosè che simboleggiava la Legge e Elia che simboleggiava i Profeti, e che conversavano con Lui. Conversavano con lui, come qualche evangelista precisa, “del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme”, quello che portò Gesù alla sua Passione e Morte.
Mosè ed Elia accanto a Gesù, che resta invece al centro, sta ad indicare che Mosè ed Elia, come del resto tutti gli altri autori sacri dell’Antico Testamento, avevano in definitiva parlato proprio di Gesù. Gesù dunque è al centro della testimonianza delle Sacre Scritture, dell’Antico Testamento. E infatti anche gli scrittori del Nuovo Testamento, gli evangelisti e gli altri (ma Gesù stesso) si rifacevano all’Antico Testamento per dire che le parole preannunziate si realizzavano appunto in Gesù, Messia atteso e prefigurato. Quindi, la Legge e i Profeti danno testimonianza di Gesù e di quanto Egli ha detto e ha fatto. In particolare, gli antichi Profeti preannunciano la sua Passione e Morte e Resurrezione, che certamente sono il fondamento di tutta la nostra fede. Per la Morte di Gesù noi siamo stati redenti e; ma – come dice S. Paolo - “se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede, e noi saremmo ancora nei nostri peccati”. E allora Mosè ed Elia e Gesù parlano tra loro proprio di questo ministero di Passione, Morte e Risurrezione che sta per compiersi a Gerusalemme.
E poi, nella presente festa della Trasfigurazione viene anche “mirabilmente preannunziata la nostra definitiva adozione a tuoi figli … “, come dice sempre la preghiera della Colletta. Perché? Perché la voce del Padre dice: “Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!”. La fede ci insegna che questa frase che il Padre preannunziò su Gesù, in effetti, viene pronunziata anche su ciascuno di noi al momento del Battesimo, allorché, per l’acqua e per lo Spirito, diventiamo anche noi figli del Padre. E quindi abbiamo questa altissima dignità di essere figli adottivi di Dio, come Gesù ci disse in tanti modi e tante volte: “Quanto più il Padre vostro Celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono?! …” e ancora:“Quando pregate dite: Padre Nostro dei sei nei cieli …”, come diremo tra poco anche in questa Santa Messa. E certamente Gesù non mentiva e non voleva illudere, e allora effettivamente noi siamo figli di Dio. In Gesù, che è il Figlio Unigenito, anche noi diventiamo figli del Padre Celeste. Ecco la nostra dignità, ecco la nostra gioia, possiamo dire anche: ecco la nostra Trasfigurazione! Perché da semplici uomini diventiamo figli di Dio!
Ecco, anche questo mistero della nostra figliolanza adottiva viene preannunziato e sottinteso dalla festa di oggi, la festa della Trasfigurazione di Gesù.
Stando così le cose, cioè sapendo che Gesù è il Messia atteso di cui parlarono Mosè ed Elia, e sapendo che noi per la grazia e per il Battesimo siamo diventati i figli di Dio – dunque, una sola cosa con Gesù nostro fratello maggiore - allora che cosa la Chiesa ci fa domandare a Dio? La Colletta della Messa termina così la preghiera: “Fa’ che ascoltiamo la parola del tuo amatissimo Figlio per diventare coeredi della sua vita immortale”. In questo modo noi chiediamo una cosa che è come la via per averne un’altra. Chiediamo di poter ascoltare la Parola di Gesù. E ascoltare non è evidentemente solo un ascolto esterno, delle orecchie, ma è l’ascolto delle cuore, ed è anche l’ascolto che si traduce nella pratica della vita. In effetti, la voce del Padre che si ode tra le nubi è la stessa voce del Figlio, di Gesù il quale tante volte dirà: “Beati coloro che ascoltano la voce del Signore, la Parola di Dio e la mettono in pratica! … Chi ascolta queste mie parole e le mette in pratica è come un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia”. E la voce del Padre è anche l’eco (o viceversa) della voce della Madre di Gesù la quale, per esempio, disse ai servi: “Fate quello che Egli vi dirà!”; e ancor prima all’Annunciazione aveva detto: “Eccomi, sono la Serva del Signore, sia fatto di me secondo la tua Parola!”.
Quindi, noi chiediamo la cosa più importante, dato che siamo figli nel Figlio del Padre: ascoltare la Parola di Gesù! Ascolto nel senso pieno appena spiegato che include anche la pratica e che include anche la perseveranza, non solo per un giorno né per un anno ma per tutta la vita, e in maniera perfetta.
Chiediamo questo allo scopo poi di avere un’altra cosa, ancora più bella, più importante e definitiva, ossia “diventare coeredi della vita immortale” di Gesù. In effetti, la Trasfigurazione fu un anticipo della Gloria che Gesù ebbe dal momento della Risurrezione in poi fino alla sua Ascensione al cielo e intronizzazione alla destra del Padre e che avrà per l’eternità. Ecco, noi non riusciamo neanche a immaginare la Gloria di Gesù, il trionfo che Gesù ha lassù in cielo, Egli il Figlio, il Redentore, il Re. Bene, noi siamo chiamati a diventare coeredi, a partecipare dell’eredità della vita immortale ed eterna. E così sia!
Si lodato Gesù Cristo!
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