Omelia di padre Michele Iorio
P. Pio da Pietrelcina era sul letto di morte quel 23 settembre 1968, quando ad un certo punto, guardando il quadro della sua mamma, appeso alla parete, disse: “Io vedo due mamme”. Il padre che lo assisteva, pensando che non ci vedesse più tanto bene, si avvicinò e gli disse: “Quella è la tua mamma terrena!”. E lui: “No, no, ci vedo benissimo; ma io lì vedo due mamme!”. Evidentemente P. Pio aveva nel cuore e nella mente, soprattutto in quei momenti estremi, la sua mamma terrena, mamma Peppa così buona e così spirituale, e ancor di più la sua Mamma Celeste, la Mamma di Gesù e Mamma nostra, Mamma Maria, la B. Vergine.
Cari fratelli e sorelle, oggi 15 agosto noi festeggiamo la B. Vergine Maria e la onoriamo e veneriamo giustamente più di ogni creatura e più che tutti i santi messi insieme; la veneriamo nel mistero conclusivo del suo cammino terreno, una conclusione tanto bella che di più non si può, cioè la sua Assunzione al Cielo in anima e corpo. E lei, la B. Vergine, nostra Mamma del cielo, ci indica con la sua stessa vita quello che è e deve essere anche il nostro cammino qui in terra, seppure noi viviamo in situazioni, tempi, luoghi diversi dai suoi. Però, in effetti, il cammino umano e cristiano di noi discepoli di Gesù deve ispirarsi a quello di Maria Santissima che ci indica la strada e la meta e insieme ci aiuta a percorrerla e a raggiungerla. Ecco il motivo per cui nostro Signore, morendo sulla croce, la proclamò solennemente e pubblicamente nostra Madre, e ce la diede come tale, una vera consegna, una cara eredità, quasi un comando: “Ecco tua Madre!”. Per cui, tutti noi, in quanto cristiani, siamo anche “mariani”, cioè siamo devoti della Madonna. Non ci può essere casa cristiana, non ci può essere cuore cristiano in cui Maria non occupi un posto privilegiato e unico.
Cari fedeli, in questa bella solennità dell’Assunta, potremmo dire tante cose della Vergine Maria come le hanno dette i santi; eppure, le parole anche moltiplicate e approfondite sarebbero sempre assai limitate in confronto di colei che è “umile e alta più che creatura”, come l’ha definita Dante Alighieri, di colei che è la più vicina alla incomprensibile Trinità, Dio Padre di cui è Figlia, Dio Figlio di cui è Madre, e Dio Spirito Santo di cui è la Sposa.
Ma, dovendo pur dire qualcosa tra le tante, e volendo indicare a voi e a me qualcosa possibilmente di concreto, considerando anche il fatto che viviamo in una società materialistica, e infine considerando il fatto che stiamo nel tempo delle vacanze in cui questo materialismo diffuso sembra si accentui e si concentri al massimo, allora, cari fedeli, io vorrei mettere dinanzi ai vostri occhi la virtù della purezza. Noi dobbiamo praticare questa virtù secondo i nostri differenti stati di vita, proprio guardando e imitando Maria Madre e Vergine Purissima, assunta in Cielo non solo con l’anima ma anche con il corpo, subito dopo il termine della sua vita terrena, senza aspettare alla fine dei tempi come per tutti quanti noi. Lei fu Assunta al cielo in anima e corpo, certo perché era Madre di Dio, certo perché era Immacolata, certo perché fu umilissima e obbedientissima. Maria, infatti, fu grande, incomparabilmente grande in tutte le virtù; ma tra tutte le virtù questa della sua purità occupa senz’altro un posto di primaria importanza e di spiccata grandezza. Quel corpo così puro non poteva subire la corruzione del sepolcro. E perciò fu subito trasportato dagli angeli in Paradiso, dove ora si trova come primizia, corpo risplendente, meraviglioso, tutto immerso in Dio. Orbene, contemplando Maria Tota Pulchra, tutta bella nell’anima e anche nel corpo, guardiamo istintivamente a noi stessi, noi che ahimè siamo così differenti perché pieni di fango e di materia, pieni di impurità e di corruzione, nell’anima e nel corpo, nei pensieri e negli sguardi, nei sentimenti, nei progetti e negli ideali.
Cari fedeli, è possibile parlare ancora di purezza oggi? Non solo è possibile, ma è doveroso ed è tanto più urgente perché quasi tutto il mondo è come in fiamme, non le fiamme materiali che divorano i nostri boschi, ma le fiamme che divorano i veri valori, i valori cosiddetti “non negoziabili”. Il mondo è in fiamme per le fiamme dell’impurità, fiamme che non risparmiano quasi nessun ambiente, né piccolo e né grande, né profano e né sacro, e non risparmiano quasi nessuna persona, neanche i bambini e i vecchi, tanto di più i giovani. Dobbiamo lottare e ricorrere ai ripari finché è possibile, per salvare quello che è salvabile.
Certamente la purezza è un valore importantissimo. Importantissimo per il cammino di salvezza e di santificazione che è l’unica cosa assolutamente necessaria; importantissimo per la nostra unione con Dio che ci deve stare a cuore più di tutto. Ora, San Paolo ha detto che “L’uomo carnale non comprende le cose spirituali”; insomma, chi è abituato ad abbeverarsi delle sporcizie e delle impurità materiali evidentemente non sa e non può gustare le gioie del spirito, le gioie che provengono dalla preghiera, dai Sacramenti, dalla meditazione, dal raccoglimento, insomma da questa unione intima con il Signore Dio.
Ma la purezza è importante anche per la costruzione della nostra società umana e terrena. Voglio dire: tolta la purezza dalle famiglie, dai giovani, dalle scuole, dalla strada, dai mezzi di comunicazione sociale, dal modo di comportarsi, pian piano vengono disgregati tutti gli altri valori e compromesse tutte le altre situazioni. E’ come se il fango si spargesse dappertutto – come quando viene un alluvione -, di modo che gli occhi sono impuri, la bocca è impura, il cuore è impuro. Non si vede attorno che un solo colore, e non si sa più neanche ammirare il sole che sorge o un fiore che spunta; non si sa godere dell’amicizia, quella semplice, sincera e giusta. Si infrangono tutti i principi, e per questo demone dell’impurità pian piano vengono incrinati tutti i rapporti; non si ha più rispetto né di se stessi e né degli altri, si viene meno ai solenni giuramenti, quali quelli del matrimonio o della vita consacrata; si procede verso situazioni sempre più contro natura: omosessualità, incesti, stupri …; insomma, un incenerimento totale, come dopo lo sgancio di una bomba atomica.
Tutte queste cose, cari fratelli e sorelle, noi le conosciamo molto bene, le sappiamo per l’esperienza attorno a noi o magari per la nostra stessa esperienza personale. Quindi, oggi nella solennità dell’Assunta, vogliamo impegnarci a fare questa propaganda a favore della purezza, per lo splendore del nostro comportamento particolarmente in questo campo, dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini. Vogliamo farlo perché la purezza è legge di Dio, e vogliamo farlo per il nostro bene oggi in terra e domani in cielo, e vogliamo farlo anche per l’amore che diciamo di portare alla Madonna. Infatti, come si può dire di amare la Madonna, con quale coraggio poi si va da lei per pregarla e per chiedere grazie, se per esempio - per scendere più al concreto - noi siamo adulteri perché tradiamo il legame coniugale, se ci permettiamo certe esperienze, se ci vestiamo secondo certe mode, se abbiamo rapporti prematrimoniali o contro natura? Che senso ha tenere l’immagine della Madonna e magari venerarla, quando insieme a quell’immagine sacra e santa ne abbiamo tante altre pornografiche, se in casa ci entrano tante altre immagini dalla TV, dai giornali, da internet, dai DVD e così via?... E allora, se veramente vogliamo amare la Madonna, facciamo pulizia, né più né meno come quando si fanno le pulizie in casa: si spazza e poi si prende lo straccio e si ripulisce per bene e poi si toglie anche la polvere e infine si aprono le finestre. Nessuno è contento di avere della spazzatura in casa o in città (oggi questo è diventato un problema sociale serio), ma quanta spazzatura morale abbiamo e conserviamo nell’anima e nel mondo?! … E, sapete, cari fratelli e sorelle: siamo tutti responsabili del marciume della società, nessuno se ne può lavare le mani come Ponzio Pilato. Certo, quelli che producono le impurità, i gestori dei mezzi di comunicazione sociale sono maggiormente responsabili, quelli che eseguono le canzoni, che fanno gli spettacoli, che inventano i film, e sappiamo che canzoni, che spettacoli e che film! Ma siamo responsabili anche noi che seguiamo, che applaudiamo, ridiamo, ne parliamo, che commentiamo e che poi adattiamo il nostro comportamento a quanto abbiamo visto, letto e sentito. In realtà, siamo tutti responsabili, i piccoli come i grandi, ma evidentemente in modo particolare lo sono i genitori, i maestri, e i politici.
Evidentemente, le cose non si possono cambiare dalla mattina alla sera, ma faticosamente si può ricostruire il valore della purezza, con attenzione e con vigilanza, proprio affinché in casa e nella società possano finalmente trionfare i valori spirituali e perché l’amore di Dio e della Madonna siano autentici, veri e concreti.
Oggi, nel pieno del ferragosto, non a caso la Chiesa ci presenta l’immagine di questa donna umilissima, purissima e bellissima nell’anima e nel corpo, e accanto a lei e accanto al Figlio suo Gesù, c’è anche il casto sposo S. Giuseppe, che fu l’uomo giusto perché fu l’uomo puro, adatto a stare vicino ad una donna così speciale come era la B. Vergine. E noi che vogliamo stare accanto alla Madonna un po’ come S. Giuseppe, cari fedeli, dobbiamo appunto essere splendenti di questa stessa virtù, la purezza. E’ difficile e faticoso, ma è possibile e gioioso. E non dimentichiamo che per raggiungere questo scopo, dobbiamo soprattutto fuggire le occasioni prossime di peccato, come diciamo nell’Atto di Dolore.
Allora, in conclusione, cari fratelli e sorelle, oggi, festa dell’Assunzione, per onorare veramente la Madonna, prendiamo in mano gli strumenti adatti e spazziamo nella nostra stanza, nella casa e nella vita, buttando via tutto quello che è indegno di un vero cristiano e di un vero devoto di Maria. Contemporaneamente ci innamoreremo anche delle cose spirituali, e saremo più fedeli e più forti, più sereni e più gioiosi nel portare avanti gli impegni assunti dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini, e alla fine staremo meglio anche qui in terra oltre che assicurarci la vita eterna lassù in Paradiso perché quella è la meta dove un giorno vogliamo arrivare per non soltanto parlare di Maria come stiamo facendo adesso ma poter godere di lei e, insieme a lei e insieme agli angeli e ai santi, godere di Dio Trinità nei secoli dei secoli. Amen!
Sia lodato Gesù Cristo!
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