Il nostro amato Papa Francesco riceve i partecipanti al progetto "Custodi del Bello" promosso dalla CEI, pensato per tutelare la dignità delle fasce sociali più deboli in un contesto che spesso invita a non"sporcarsi le mani e a delegare" a prendersi cura degli altri e delle cose sia un impegno "personale e comunitario". Infatti il bello non deve essere legato a criteri commerciali e pubblicitari ma "allo sviluppo delle persone"
Per il Pontefice "essere custodi del bello" è più "un modello d'essere, uno stile" perché "custodire significa proteggere, conservare, vigilare, difendere, dunque avere "attenzione e cura partendo dalla consapevolezza del valore di chi o ciò che ci viene affidato". Quindi non vuol dire non avere "paura di spendere del tempo, di mettersi in gioco, di assumersi delle responsabilità" E' in un contesto che spesso invita a non "sporcarsi le mani", a "delegare, tutto questo è un richiamo "all'impegno personale e comunitario".
Quanto alla bellezza, che va custodita, il Papa osserva che "oggi se ne parla molto, fino a farne un'ossessione", spesso vista "in modo distorto, confondendola con modelli estetici effimeri e massificanti, più legati a criteri edonistici, commerciali e pubblicitari che non allo sviluppo integrale delle persone". Per Papa Francesco un tale approccio "è deleterio, perché non aiuta a far fiorire il meglio in ciascuno, ma porta al degrado dell'uomo e della natura".
Si tratta, d'imparare a coltivare il bello come qualcosa di unico e sacro per ogni creatura, pensato, amato e celebrato da Dio fin dalle origini del mondo come unità inscindibile di grazia e di bontà, di perfezione estetica e morale. Questa è la missione, dice Papa Francesco ai Custodi del Bello, è la vostra missione e io vi incoraggio, come cooperatori al grande disegno del Creatore, a non stancarvi di trasformare il brutto in bello, il degrado in opportunità, il disordine in armonia".
Infine, a queste persone impegnate nel progetto citato, il Papa assicura la sua preghiera e suggerisce come modello "San Giuseppe di Nazareth, il custode umile e silenzioso del più bello tra i figli dell'uomo che ha contribuito a riportare la bellezza nel mondo"
A noi, amici, della Radio in Suo onore imitare le virtù del Grande San Giuseppe!
E' stato soprattutto fedele. Non ha mai tradito Dio e le persone che gli volevano bene.
San Giuseppe è sempre presente e pronto a venirci in aiuto specie nei momenti di maggiore difficoltà. Invochiamolo per noi amici, per le persone ammalate nel corpo e che soffrono moralmente e nello spirito. Ora che ci avviciniamo alla Solennità dei Santi che sono in Cielo, pensiamolo e invochiamolo come il più grande tra tutti. Da Lui attendiamo che, unito alla sua Santa Famiglia, conceda il dono della pace al mondo intero.
Parole sante, suor Paolisa. grazie.
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